sabato 21 agosto 2010

lo dicevo io..


("Avevo un nonno cui ero molto affezionata. Lui diceva che il senso dell'umorismo è la qualità più importante in una persona. E sosteneva che una cosa simile a quella che hai detto tu. Che se hai il senso dell'umorismo - non l'ironia o il sarcasmo, che sono un'altra cosa - non ti prendi sul serio. E allora non puoi essere cattivo, non puoi essere stupido, non puoi essere volgare. Diceva che il senso dell'umorismo è una qualita etica, diceva".
Pensai che era una cosa molto bella. Una di quelle che quando le senti o le leggi ti sembra di avere sempre saputo, anche se non avevi mai trovato le parole per dirla.) da "Non esiste saggezza" di Gianrico Carofiglio, Rizzoli.
Dopodichè Carofiglio è il io scrittore preferito.

sabato 7 agosto 2010

ZAINO CONTRO LA PIOGGIA


Avete zainetti invicta tipo infermeabile?

mercoledì 14 luglio 2010

sabato 5 giugno 2010

i siciliani e la mafiosità


Per un siciliano sentire parlare di mafia penso sia come per un veneto sentire parlare della polenta. Cioè, è come un prodotto tipico del luogo, che come lo facciamo noi non lo fa nessuno e come ogni prodotto tipico te ne puoi portare a casa un pezzetto. Penso ai souvenir di "Lola a mafiusa" che nel mio negozio si vendevevano trent'anni fa, adesso ci sono le t-shirt e le cartoline del Padrino. Per il siciliano medio la mafia è questo e nulla più, perchè probabilmente in tutta la vita gli unici mafiosi con cui avrà a che fare saranno quelli televisivi o almeno è così che si pensa. Perchè c'è una cosa di cui si parla meno che è la mafiosità. E' quella non la trovi nei negozi di souvenir o nelle fiction, con quella ci nasci. Tutti i siciliani ne possiedono un po', chi più chi meno e prima o poi questa viene fuori. Questo preambolo per raccontarvi un fatto che mi è successo di recente, esattamente mercoledì 2 giugno, e che mi ha decisamente colpito. Ore 9:00, esco da casa con la moto facendo l'errore imperdonabile di lasciare il portafoglio nella tasca posteriore dei pantaloni. Me ne accorgo, un volta in strada, ma mi riprometto di riporlo nel giubotto alla prima sosta. Purtroppo non ne avrò il tempo perchè alla prima sosta il portafoglio non c'è più, mi è scivolato. Torno subito indietro, ripercorrendo la stessa strada dopo nemmeno cinque minuti, se mi è caduto sarà per strada penso. Niente da fare, il portafoglio con i documenti, il bancomat e i soldi non c'è o non c'è più. Vado in questura, ma per la denuncia è presto e poi è il 2 Giugno e nell'ufficio non c'è nessuno. Non mi resta che bloccare il bancomat e sperare che chi lo ha trovato mi telefoni. Premetto che nel portafoglio oltre ai documenti ci sono tutti i miei recapiti fisso e mobile. Il giorno dopo, rassegnato, di buon ora vado in negozio per predisporre le azioni utili a rifare i documenti, mi servono le foto e tutto il resto. Mentre attendo l'apertura del fotografo mi arriva una chiamata:"Pronto Buscemi? Sei Sebastiano Buscemi?", "Sì, sono io", "Il portafoglio con i documenti è nella buca delle lettere". "Ma chi lo ha trovato?", "Lascia stare" e attacca. Vado controllare dove mi ha detto e trovo il portafoglio con i documenti ma ovviamente senza i soldi. Ora, considerando che con molta probabilità chi ha raccolto il portafoglio sia stato il guidatore della macchina che mi seguiva subito dietro e che difficilmente si potesse trattare di un malavitoso ma molto più razionalmente di un comune cittadino, la cosa che più mi inquieta è come un comune cittadino appunto, avendo tutti gli elementi per restituire il portafoglio con i soldi al leggittimo proprietario abbia invece preferito per qualche euro trasformarsi in un malvivente con tanto di chiamata anonima di stampo mafioso. Attenzione non mi illudo che sarebbe stato normale restituirmi i soldi ma è la telefonata anonima e la facilità con cui è stata fatta a lasciarmi veramente interdetto. Difficilmente dimenticherò il tono con cui mi è stato detto "Lascia stare". Questa per me è la mafiosità.

sabato 8 maggio 2010

'16 '24 '28 ovvero la rubrica dei libri


Approffitto dell'ultima richiesta strana rivoltami da una cliente per parlare dell'ultimo libro che ho letto.
la richiesta è questa:
"Mi scusi, cerco un libro per una ragazza di 16, 24, 28 anni, ne avete?"
Capisco che non sapesse la data di nascita, ma nemmeno i primi exit poll delle elezioni hanno forbici così ampie!

Adesso il libro. L'autore è Gianrico Carofiglio, che come unico difetto ha quello di essere senatore del PD. Il tiolo del libro è "Il passato è una terra straniera" (è uscito pure il film con Elio Germano), che non mi aveva mai entusiasmato, anzi. Proprio per il poco appeal del titolo e anche la copertina che non è il massimo (lo so che non sono criteri degni di un libraio ma che ci posso fare!), avevo sempre rimandato la lettura preferendo gli altri libri dello stesso autore che hanno per protagonista un avvocato barese. Ora, siccome l'avvocato un po' mi ha stancato..
La storia si svolge negli ambienti torbidi del gioco d'azzardo, è questo mi piace, e poi parla di un'amicizia fra due ragazzi, un'amicizia strana, malata. Comunque non sto qua a farvi il riassunto, l'obiettivo e consigliarvi di leggere un libro che regala qualche attimo di sano relax. L'unico appunto che da fare è sul colpo di scena, un po' prevedibile.

lunedì 19 aprile 2010

pensione libano

Si inaugura oggi il mio nuovo blog tematico: PENSIONE LIBANO. Non è un tradimento, anzi. Penso che ormai questo blog abbia preso una piega ben precisa, che merita di essere perseguita. Quindi onde evitare di snaturare troppo il tema che riscuote discreto successo dirotterò tutte le mie fissazioni sulle due ruote sul nuovo blog. Quindi niente paura chi vorrà potrà ancora sollazzarsi con le mie disavventure lavorative. Tutti i poderosi sono invitati a dare un'occhiata anche dall'altra parte..

domenica 18 aprile 2010

e-quivoci


Una di queste mattine ascoltando la radio, mentre si raccontava una barzelleta pre-euro, mi sono tornati in mente due episodi della mia infanzia che avevo quasi rimosso.

Iniziamo dalla barzelletta, che come dicevo oltre ad essere pre-euro, ovvero quando ancora c'erano le lire, è riservata a chi negli anno 80 passava i pomeriggi a vedere BIM-BUM-BAM e quindi MILA E SHIRO.

Vado:

Ci sono Mila e Shiro che passeggiano, ad un certo punto Shiro entra in un panificio per comprare il pane, al monento di pagare il panettiere dice:"Seimila" e Shiro:"Ma no sono Shiro!".

Va bè così non fa ridere lo so, comunque a ha fatto ridere sul momento.

Andiamo agli episodi che mi riguardano. Ambientazione scuola media Pascoli, uscita dal tempo pieno. Prima fermata edicola, per comprare il settimanale SEI FORTE di cui ai tempi ero saltuario lettore (a seconda dei gadget inutili che regalava). Quindi arrivo mi rivolgo all'edicolante, o meglio al figlio di costui che non sto qui a descrivere ma visto il seguito è facile da immaginare, e dico:"Sei forte." E lui come risponde?:"Grazie!" Allora io che non mi ero ancora reso conto insisto:"Sei forte!" E lui recidivo:"Grazie, grazie", a quel punto realizzo e faccio:"Sei forte il giornale!" E lui visibilmente imbarazzato e forse deluso lo prende e me lo porge..

Questa era la prima, andiamo alla seconda che mi vede direttamente protagonista. Ambientanzione scuola superiore Istituto tecnico commerciale Duca d'Aosta, non so se mi spiego. Ora di supplenza con professore sconosciuto, non so se mi spiego. Classe in euforia, per placare i bollenti spiriti, il docente inizia a chiamare alla lavagna. Il primo chi è? Buscemi. Che culo. Dopo i primi convenevoli ecco la domanda:"Fammi un rombo". E io manco fossi nato a Maranello rispondo"Room!" Giuro che ero in buonafede. Ancora oggi non riesco a capacitarmi..